Loccasione era rappresentata dal trentennale dellalluvione in Valtellina, ma parlando di calamità, il Presidente Mattarella ha voluto sottolineare anche la gravità e la drammaticità dellemergenza incendi che sta devastando il Paese. Sendo il Capo dello Stato infatti, urge “stabilire un patto virtuoso tra sviluppo e natura, tra vita sociale e territorio, rappresenta una delle grandi sfide del presente e del futuro. E necessario chiamare i cittadini e tutte le energie della società alla partecipazione e allimpegno, anche per affrontare nuove insidie e nuovi pericoli. Lo vediamo in questi giorni con gli incendi che divampano in tante regioni e che spesso sono il risultato di azioni di criminali, da punire con forte determinazione e con grande severità. A questo riguardo – ha aggiunto ancora Mattarella – esprimo grande riconoscenza ai tanti servitori dello Stato benemeriti della nostra società, ai Vigili del Fuoco e alle forze dellordine, ai tanti volontari dei gruppi anti-incendi che si stanno adoperando con grande sacrificio e abnegazione per spegnere gli incendi, per contrastare il fuoco appiccato da sciagurati colpevoli, che mettono a rischio la sicurezza delle persone, deturpano la bellezza del nostro Paese e ne danneggiano gravemente leconomia”. Sul fronte pratico, tracciando il tragico bilancio ambientale, turistico ed economico – dellimpressionante ondata di roghi che hanno funestato il Paese, Coldiretti ha affermato stamane che ricostruire le aree boschive andate in fumo richiederà almeno 15 anni. In gran parte appiccati da piromani (probabilmente pagati da loschi imprenditori), ed alimentati dal forte vento che sta soffiando sullItalia, al momento gli incendi ci sono costati già qualcosa come diecimila euro allettaro. Accanto poi al dramma ambientale non va dimenticato quello legato alla vita, alle biodiversità: ogni ettaro di macchia mediterranea arso spiega ancora Coldiretti ha significato anche 400 animali morti tra mammiferi, uccelli e rettili. Senza contare poi le varietà innumerevoli varietà vegetali danneggiate dalle fiamme, come le querce, i faggi, i castagneti, i cerri, funghi ed erbe aromatiche. Per4dite gravissime anche in termini di indotto occupazionale, basti pensare infatti a chi vive raccogliendo la legna, i tartufi, frutti.
M.